ACCOGLIENZA E OSPITALITÀ a San Martino
Abbiamo già accennato in una precedente newsletter dei vari movimenti,
ma ci teniamo a raccontare nuovamente, essendo l’ACCOGLIENZA il cuore del Progetto San Martino.
Dopo la riapertura del lockdown abbiamo ripreso la nostra accoglienza con grande fermento ed entusiasmo.
A inizio giugno è arrivata da noi una mamma con un meraviglioso bimbo di 3 anni!
Poi dopo pochi giorni è arrivato un giovane del Gambia.
A fine Giugno è arrivato un altro ragazzo albanese che aveva compiuto 18 anni e non poteva più stare in una comunità per minori non accompagnati e si è fermato per due mesi con noi.
A Luglio ci ha salutato Giacomo, un giovane studente di Modena che ha trascorso quasi 9 mesi con noi, dando un forte contributo alla Comunità in questo anno così difficile. Era stato in missione in Ciad per un anno e poi rientrato in Italia voleva sperimentare la vita di Comunità ed ora a Modena sta avviando un’esperienza comunitaria con altri giovani!
Che meraviglia veder partire nuove esperienze di condivisione!
A fine Settembre è arrivata Valentina, in attesa di avviare un progetto di Vita insieme ad altre persone.
Ecco qui la sua testimonianza:
“Amici di San Martino, la sosta in Cammino”
Eccomi alle prese con il racconto di un'avventura, già perché ci sono tanti generi letterari per leggere la propria storia e io scelgo quello dell'avventura, disarma, affascina e sorprende, ti spoglia insomma!
"Sarai ospite in una casa famiglia", annuncio avuto al casello autostradale, mentre ero in viaggio per arrivare a Firenze.
A volte ti viene dato un luogo da raggiungere quando già hai scelto che decidersi per il viaggio era la cosa migliore era cioè il bene maggiore.
Se dovessi spiegare, cos'è San Martino, cioè la Comunità di Famiglie In Cammino e l'Associazione Amici di San Martino direi principalmente una parola: amicizia.
Durante il cammino la vita ti mette nella necessità (a volte forzata) di fermarti in un luogo che sai che non è il tuo ma che può esserti familiare, amichevole, può donarsi a te e tu puoi donarti a tua volta.
Questa è per me una faccia dell'amicizia: un faticoso dolce scambio di se stessi nella relazione.
Avere in città un luogo in cui ristorarsi in cui sperimentare la relazione in cui stare a contatto con la natura col silenzio, col frastuono è una bella opportunità. È una presenza!
In questo tempo fermarmi dagli amici di San Martino è gustare la presenza. È esserci, esisti e vali anche se non fai quello che hai sempre fatto quello che hai desiderato fare quello che altri vogliono tu faccia.
Qui come in un monte in città ci si può fermare e chiedersi: chi sono?
Nel cuore della città dove le contraddizioni a volte vogliono soffocare la pace, ecco che San Martino può essere luogo di pace, una pace che nasce dall'impegno dalla buona volontà, dal desiderio, dall'affrontare i conflitti che anche qui ci sono.
Io sono ospite nella "stanza del pellegrino", le sue crepe mi affascinano, mi ricordano quante crepe ho dentro che vorrei non avere e già per essere bello un luogo non deve essere perfetto e a me la bellezza mi piace catturarla lì dove sembra non esserci.
Nella stanza del pellegrino trovi l'essenziale, puoi ospitare te stesso tagliando ciò che non ti serve facendo i conti con ciò di cui sai che non puoi fare a meno.
Io in questo tempo sto vivendo in questa piccola Comunità l'attesa che non è passività è gustare il dono cheti arriverà mentre ancora non lo vedi se non con gli occhi del cuore perché un dono prima ti arriva dentro e dopo ti raggiunge all'esterno.
Auguro a chiunque sia nella condizione beata e faticosa di essere prossimo, di essere pellegrino, di essere in viaggio, di passare da qui.
Valentina